Nuova uscita. Giuro che non avrò più fame di Aldo Cazzullo

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È uscito oggi il nuovo libro di Aldo Cazzullo, “Giuro che non avrò più fame. L’Italia della ricostruzione”.

Ora l’Italia è di nuovo un Paese da ricostruire. La lunga crisi ha fatto i danni di una guerra. Per questo dovremmo ritrovare l’energia e la fiducia in noi stessi di cui siamo stati capaci allora.

«Anche oggi siamo un Paese da ricostruire. Vediamo come abbiamo fatto l’altra volta.»

SINOSSI

Il primo film che le nostre nonne e le nostre madri andarono a vedere dopo la guerra fu Via col vento. Molte si identificarono in una scena: Rossella torna nella sua fattoria, la trova distrutta, e siccome non mangia da giorni strappa una piantina, ne rosicchia le radici, la leva al cielo e grida: «Giuro che non soffrirò mai più la fame!». Quel giuramento collettivo fu ripetuto da milioni di italiane e di italiani. Fu così che settant’anni fa venne ricostruito un Paese distrutto. Come scrive Aldo Cazzullo, «avevamo 16 milioni di mine inesplose nei campi. Oggi abbiamo in tasca 65 milioni di telefonini, più di uno a testa, record mondiale. Solo un italiano su 50 possedeva un’automobile. Oggi sono 37 milioni, oltre uno su due. Eppure eravamo più felici di adesso». Ora l’Italia è di nuovo un Paese da ricostruire. La lunga crisi ha fatto i danni di una guerra. Per questo dovremmo ritrovare l’energia e la fiducia in noi stessi di cui siamo stati capaci allora. Cazzullo racconta l’anno-chiave della Ricostruzione, il 1948. Lo scontro del 18 aprile tra democristiani e comunisti. L’attentato a Togliatti e l’insurrezione che seguì. La vittoria al Tour di Bartali e l’era dei campioni poveri: Coppi e il Grande Torino, cui restava un anno di vita. Le figure dei Ricostruttori, da Valletta a Mattei, da Olivetti a Einaudi. Il ruolo fondamentale delle donne, da Lina Merlin, che si batte contro le case chiuse, ad Anna Magnani, che porta al cinema la vita vera. L’epoca della rivista: Wanda Osiris e Totò, Macario e Govi, il giovane Sordi e Nilla Pizzi. Ma i veri protagonisti del libro sono le nostre madri e i nostri padri. La loro straordinaria capacità di lavorare e anche di tornare a ridere. Il racconto di un tempo in cui a Natale si regalavano i mandarini, ci si spostava in bicicletta, la sera si ascoltava tutti insieme la radio; e intanto si faceva dell’Italia un Paese moderno.

BIOGRAFIA DELL’AUTORE
Giornalista italiano. Dopo quindici anni a “La Stampa” di Torino, dal 2003 è inviato speciale ed editorialista del “Corriere della Sera”. Ha raccontato le Olimpiadi di Atene e di Pechino, gli attentati dell’11 settembre, il G8 di Genova, gli omicidi di Massimo D’Antona e Marco Biagi ad opera delle Brigate Rosse.
Tra i suoi libri, pubblicati da Mondadori e incentrati in gran parte sul tema dell’identità nazionale, ricordiamo: Ragazzi di via Po (1997), I ragazzi che volevano fare la rivoluzione (1998), Il caso Sofri (2004), I grandi vecchi (2006), Outlet Italia. Viaggio nel paese in svendita (2007), L’Italia de noantri. Come siamo diventati tutti meridionali (2009), Viva l’Italia! Risorgimento e Resistenza: perché dobbiamo essere orgogliosi della nostra nazione (2010), La mia anima è ovunque tu sia (2011), L’Italia s’è ridesta. Viaggio nel paese che resiste e rinasce (2012), Basta piangere! Storie di un’Italia che non si lamentava (2013) e La guerra dei nostri nonni (2014).
Ricordiamo anche I torinesi da Cavour a oggi, edito nel 2004 per Laterza, Le donne erediteranno la terra (Mondadori, 2016) e L’Intervista: i 70 italiani che resteranno (Mondadori, 2017)
DATI SUL LIBRO
Editore: Mondadori
Anno edizione:2018
In commercio dal:18 settembre 2018
Pagine:254 p., Brossura
Edizione cartacea: € 15,30
Edizione digitale: € 9,99
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Segnalazione #2 Somnium di Feliscia Silva e Gloria Credali

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Oggi sono qui a presentarvi Somnium, un romanzo del genere fantasy, scritto a quattro mani da Feliscia Silva e Gloria Credali ed edito da Youcanprint. Feliscia è già conosciuto nella blogsfera grazie al suo blog Il lettore curioso e qui, lasciate le vesti di bookblogger, si cimenta, in coppia, nella stesura di questo romanzo fantastico.

SINOSSI

Quando Doli è fuggita dal proprio passato per rifugiarsi in una nuova vita, non avrebbe mai immaginato di restare intrappolata in una routine che rispecchia tutto ciò dal quale era scappata. Dex, un misterioso sconosciuto dai tratti che ricordano quelli di una volpe, stravolge però la sua esistenza rivelandole che la Terra Umana e tutti i suoi abitanti sono in pericolo. Doli è un Blazon e deve seguirlo su Somnium, una dimensione in cui uomini prescelti e Incarnati vivono in armonia con il mondo naturale. Doli non vuole credere alle sue parole, ma una notte qualcosa in lei si trasforma. Comprende che non può fuggire dal proprio destino, una minaccia è in agguato: la Fazione, un gruppo di Blazon che ha tradito Somnium, vuole imporre il proprio controllo sulla Terra Umana. Doli dovrà prendere una decisione che le cambierà per sempre la vita: combattere o tornare alla sicurezza dell’esistenza che si era creata? 

ESTRATTO

«Ora sei una donna-aquila, e oltre a te, altri nove Blazon sono stati chiamati a ricoprire il loro ruolo, ognuno in vece dell’animale che incarna. Il posto nel mondo per un Blazon non è qui, sulla Terra Umana, ma in un’altra dimensione, dove i Blazon vivono, si addestrano e possono ritrovare il proprio habitat ancestrale. Lì è dove risiedono gli Incarnati, gli animali fantastici di cui incarniamo lo spirito. Ed è proprio lì, dove saremo diretti domani.» 

LINK D’INTERESSE

Per l’acquisto:

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FELTRINELLI

DAL BLOG IL LETTORE CURIOSO

DATI DEL LIBRO

Titolo: Somnium
Autori: Feliscia Silva e Gloria Credali
Editore: youcanprint
Data di uscita: 9/06/2018
Genere: Fantasy
Formato: copertina flessibile o ebook
Pagine: 452
Prezzo: Cartaceo 20,30€ – ebook 2,99€

 

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Segnalazione – Manda un messaggio quando arrivi di Sara Boschetti e Sergio Trapasso

| Libri, Segnalazioni

Prima segnalazione per il mio blog! Sono qui a presentarvi “Manda un messaggio quando arrivi” scritto a quattro mani da Sara Boschetti e Sergio Trapasso edito da La Caravella editrice. La particolarità del romanzo è l’alternarsi nei capitoli del racconto del personaggio maschile e quello femminile, senza una trama definita e senza che l’uno possa intervenire nel racconto dell’altro. Insomma un romanzo da scoprire.

SINOSSI

Erika e Loris sono amici, entrambi attraenti, ambiziosi e realizzati. Questo all’apparenza, ma in realtà le soddisfazioni lavorative e le numerose conquiste in campo sentimentale sono traguardi superficiali. Erika viene da un’infanzia per nulla serena, segnata dal difficile rapporto con la madre e dalla morte improvvisa del padre. Forse è proprio per questo che predilige le amicizie maschili. L’amico in questione è Loris, ragazzo interessante e molto intelligente che alla dedizione per la propria attività lavorativa contrappone una vita fatta di frivolezze, divertimento e relazioni che richiedono poco impegno. Entrambi vivono e lavorano a Rimini, fino a quando Erika lascia il proprio impiego per entrare a far parte dell’ufficio stampa e del Portavoce della Presidenza del Consiglio dei Ministri, e dunque si sposta a Roma. Sarà questo avvenimento a destabilizzare l’equilibrio dei due amici. Il timore di non essere all’altezza del mondo lavorativo che l’attende e la paura dell’inevitabile distacco da Loris turbano moltissimo Erika, che non trova conferme nel ragazzo, il quale finge di prendere tutto con estrema leggerezza. Sullo sfondo – ma nemmeno troppo – la vita di entrambi prosegue in un turbine di eventi tra i quali si muovono molti altri personaggi che influiscono in maniera più o meno significativa nelle vite e nelle scelte di Erika e Loris. Poco prima del suo trasferimento Erika si troverà ad essere l’involontaria benefattrice della madre, salvandola quasi in punto di morte dopo un tentativo di suicidio. Questo evento non contribuirà a riallacciare i rapporti tra le due bensì, per assurdo, alimenterà ancor più in Erika il bisogno di recidere il legame con la madre, che lascerà in un letto di ospedale per dedicarsi alla sua carriera. In un violento litigio, interromperà anche i rapporti con Loris proprio prima della partenza per Roma. L’equilibrio sembra ristabilirsi nella capitale quando Massimo, un nuovo collega di Erika, fa il suo ingresso nella sua vita, trovando sempre più spazio nel cuore della ragazza. Tuttavia l’arrivo di Loris rimescolerà le carte, creando incomprensioni ed illusioni nei personaggi, che lasceranno intravedere lati nascosti ed equivoci in particolare in Massimo ed Erika. Il tutto sfocerà in una notte di sesso tra i due amici e precipiterà con l’entrata in scena di Cristina, la compagna di Massimo, testimone di una storia già finita ma determinata a difenderla con le unghie e con i denti. A dare una ventata di leggerezza, ci penserà Eleonora, amica di Erika fin dai tempi dell’università, che dietro ai suoi modi da bambolina superficiale nasconde intelligenza ed uno spiccato spirito di osservazione. Fra sensualità e provocazione, riuscirà a mettere a nudo i protagonisti di fronte alle proprie contraddizioni.

MANDA UN MESSAGGIO QUANDO ARRIVI è un viaggio nella vita di due persone che sembrano muoversi su binari paralleli, sfiorandosi di tanto in tanto, ma mantenendo sempre una discreta distanza di sicurezza. Nonostante questo la narrazione si concluderà con un matrimonio che oltre a testimoniare la crescita dei personaggi, sarà anche l’occasione per assistere all’ingresso nella scena di una nuova importante figura femminile. Un ultimo giro di carte sul tavolo della vita.

PRESENTAZIONE DEGLI AUTORI

Sergio Trapasso è nato a Catanzaro nel 1983 ed è cresciuto a Mantova, dove vive tuttora. Laureato in Ingegneria Meccanica nel 2011, coltiva numerose interessi: all’età di 10 anni inizia a suonare il pianoforte e da allora la musica occupa una parte importante della sua vita. Attualmente compone brani che registra da solista o con alcune band di cui è il cantante; è appassionato di fotografia e cinema; ha alle spalle la regia di due cortometraggi ed in seguito a quest’esperienza ha iniziato a scrivere storie d’immaginazione che hanno trovano forma in racconti brevi, raccolti negli anni con l’intento di pubblicarli.

Sara Boschetti è nata a Peschiera del Garda nel 1985 e vive nella vicina Ponti sul Mincio, in provincia di Mantova. In seguito alla laurea in Scienze della Comunicazione: Editoria e Giornalismo conseguita nel 2007, tre anni più tardi termina il biennio specialistico in Sistemi e Comunicazione della Moda, iniziando poi a collaborare con la Gazzetta di Mantova come corrispondente esterna, ed arrivando ad iscriversi all’Albo dei Giornalisti Pubblicisti della Lombardia. Nel 2013, mentre si occupa di una rubrìca settimanale di musica ha occasione di conoscere Sergio, che dopo qualche tempo nel corso del quale si sentono saltuariamente per articoli relativi alla band di lui, le accenna di aver redatto dei racconti che desidererebbe lei revisionasse in vista di una possibile uscita editoriale. Sara accetta ed il verdetto non tarda ad arrivare: “Belli, scritti molto bene ma nell’insieme manca qualcosa”. E quel qualcosa è un contenitore che li racchiuda, è quel romanzo che Sara progetta di scrivere da tempo ma che ancora non ha preso vita. Da qui i due decidono di provarci iniziando a comporre una vera e propria narrazione all’interno della quale avrebbero trovato spazio anche i racconti di Sergio. A dare il La è Sara che scrive ed invia a Sergio il primo capitolo nel quale sono presenti i protagonisti, seppure allo stato embrionale, Erika e Loris. Dopo aver avuto riscontro positivo prosegue con i successivi due, ma a questo punto Sergio decide che tocca a lui, ed inizia a scrivere tutto ciò che riguarda Loris. Sara invece penserà ad Erika. Un capitolo ciascuno. I primi mesi del 2015 sono sono scanditi da continui confronti e molti scontri (tutti assolutamente tramite mail… non pensate a riunioni fiume face to face) alla ricerca di una sintonia lavorativa che possa soddisfare entrambi e che riesca a far conciliare i rispettivi modi di lavorare senza sacrificare i differenti stili di scrittura. Così, poco alla volta, i co-autori semi-sconosciuti (sia tra di loro che al grande pubblico) trovato l’equilibrio che consente loro di proseguire. E il punto di stabilità raggiunto è per assurdo la totale incertezza: la non-definizione di una trama condivisa. “Come la vita vera” propone Sergio, nella quale non si ha mai la certezza assoluta di cosa capiterà e di ciò che potranno fare coloro che ci stanno accanto. Nonostante i nostri progetti. Nonostante il nostro comportamento.

MANDA UN MESSAGGIO QUANDO ARRIVI viene sviluppato in questo modo, con degli incipit lasciati da Sergio e da Sara nei rispettivi capitoli per dare modo l’uno all’altra, e viceversa, di proseguire partendo da una situazione assodata che però cambia, si evolve ed acquisisce un nuovo senso in base alle interpretazioni dell’altro. Con una cadenza regolare, inoltre, tra i capitoli vengono inseriti i racconti di Sergio che esulano dalla narrazione principale ma, quasi fossero dei flussi di coscienza dei protagonisti, implicitamente e soprattutto per chi saprà coglierne il significato più profondo, hanno sempre un rimando alle vicende accadute o non ancora scritte. MANDA UN MESSAGGIO QUANDO ARRIVI è nato per caso (o grazie al caso, a seconda dei punti di vista), ha preso vita in modo singolare grazie alle penne (anche se sarebbe più indicato dire ‘tastiere”) di due persone molto diverse ma con un sogno che li accomunava, e che alla fine (perché chiamarla “fine” se potrebbe essere un altro incipit?) li ha portati ad un nuovo inizio.

Link d’interesse

Link per l’acquisto su Amazon di Manda un messaggio quando arrivi

Link per la casa editrice La caravella editrice

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Recensione: New York 1941. Forse – Luca Giribone

| Libri, recensione

La lettura di New York 1941. Forse di Luca Giribone, mi ha aperto un mondo. Scrivere questa recensione non è stato semplice perchè la genialità di questo scrittore mi ha colpita e sconvolta. Una volta finito di leggere il romanzo (tutto d’un fiato, perchè non si può pensare di smettere di leggerlo con la smania di scoprire il finale) ho dovuto sedimentare le emozioni che mi ha provocato la sua lettura. Vi ho un pò incuriosito?

New York 1941. Forse è un noir dai toni incalzanti. Protagonista della storia è Frank Logan, rapace giornalista d’inchiesta, che ama il suo lavoro al punto da mettere spesso in discussione se stesso e le sue relazioni, come quella con Dorothy, la sua compagna, brillante avvocato e grillo parlante per il suo Frank, cieco ai pericoli di una inchiesta che sta intaccando le alte sfere politiche della città. E come con Jim Ross, instancabile poliziotto, dal passato turbolento e legato da odio/amore per Frank.

Il periodo in cui è ambientato il romanzo è quello degli anni ’40, in una New York che vede lontano lo spettro della guerra che funesta l’Europa, ma che deve comunque affrontare i suoi demoni, la malavita e la corruzione, che, come olio bollente, si è ben insinuata tra le alte cariche politiche della città.

Nelle sue innumerevoli inchieste Frank ha scoperto una pista sconcertante che porta direttamente tra le stanze del sindaco, Alan Richmond, nonchè futuro presidente degli Stati Uniti d’America.

Ma, nel mentre seguiamo avidi la lettura degli sviluppi di questa inchiesta, che parla non solo di corruzione ma anche di morti lasciati per strada, il romanzo prende una via inaspettata tanto da portare Frank di fronte ad una verità sconcertante che va oltre il suo lavoro ma riguarda la sua stessa vita.

In una atmosfera quasi onirica Frank vive dei flashback del suo passato scoprendo come quei lapsus che il più delle volte non collimavano con il senso del racconto, facevano invece parte di una dimensione più ampia.

Il registro narrativo di Luca Giribone è unico nel suo genere, capace di portare il lettore in una dimensione di lettura lontana da ciò a cui si è abituati.

In fondo l’autore nell’incipit al romanzo ci aveva avvertito:
New York 1941. Forse” non è un libro. È un viaggio attraverso lo specchio che inganna il lettore, conducendolo lungo una spirale fatta di suspense e continui colpi di scena, fino a una verità sconcertante.

TRAMA
New York 1941. Forse non è un libro. È un viaggio attraverso lo specchio che inganna il lettore, conducendolo lungo una spirale fatta di suspense e continui colpi di scena, fino a una verità sconcertante. In apparenza, Frank Logan è un giornalista di denuncia che sta conducendo la sua indagine più complessa e pericolosa, all’indirizzo dell’uomo più potente di New York, sindaco e probabile futuro presidente degli Stati Uniti. Lo fa con l’aiuto della sua compagna Dorothy e del detective Jim Ross, il suo migliore amico. Un romanzo noir, sapientemente hard boiled, parrebbe al lettore. Ma qualcosa non va, qualcosa di oscuro, inquietante, terribile. Tutto parte dagli interrogativi. Perché il passato dei protagonisti sembra essere legato da un comune tratto di avvenimenti tragici? Come mai i ricordi di ognuno dei personaggi mostrano delle inspiegabili lacune? Dove sono finiti i momenti più rilevanti del passato di Frank, Dorothy, Jim, come a dire che in questo romanzo nulla è mai come sembra? Il lettore si troverà a seguire la vicenda improvvisamente in più direzioni, fino al momento in cui non sarà più in grado di orientarsi, né di staccare lo sguardo dalla storia, fino all’ultima, attesissima pagina. Come si chiamava tua madre, Frank?”

AUTORE
Luca Giribone nasce a Torino nel 1975. A partire dall’adolescenza collabora per diversi anni con La Stampa di Savona, città dove allora risiedeva, entrando a far parte della redazione dell’inserto giovanile Il Menabò. Gli studi e gli interessi per il mondo della comunicazione di massa lo portano a Milano, dove lavora in agenzia pubblicitaria come copywriter, senza mai abbandonare la passione per la lettura e la scrittura. New York 1941. Forse è il suo primo romanzo, un noir a tinte forti che si sviluppa attraverso temi fantastici giocati sul rovesciamento totale delle attese dello spettatore e sui continui colpi di scena. In lavorazione ha attualmente due romanzi incentrati su una lettura inedita e inquietante della società contemporanea. È felicemente sposato e ha un figlio di cinque anni.
Genere: Narrativa
Listino: € 9,50
Editore: Europa Edizioni
Collana: Edificare Universi
Pagine: 146

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Il libro dei Baltimore – Joël Dicker

| Libri, recensione

Editore: La nave di Teseo

 

Anno edizione:2016

 

In commercio dal:29 settembre 2016

 

Pagine:592 p., Brossura

 

Prezzo: 22,00 €

 

Edito nel 2012, quattro anni dopo il caso letterario La verità sul caso Harry Quebert, come in una specie di spin off, ritroviamo ne Il libro dei Baltimore, lo scrittore Marcus Goldman, che, in questo romanzo, esplora il suo passato, il quale nasconde una terribile Tragedia che ha irrimediabilmente segnato la vita di tutta la sua famiglia.

Cronologicamente la storia è ambientata otto anni dopo i fatti narrati dal suo precedente libro. Marcus è oramai uno scrittore affermato e osannato. Ovviamente, data questa fama, tutti attendono con ansia un suo nuovo libro, da qui nasce l’esigenza dello scrittore di analizzare il suo passato e raccontare l’epica storia della sua famiglia, i Goldman.

TRAMA

I Goldman di Montclair, New Jersey, sono una famiglia della classe media e abitano in un piccolo appartamento. I Goldman di Baltimore, invece, sono una famiglia ricca e vivono in una bellissima casa nel quartiere residenziale di Oak Park. A loro, alla loro prosperità, alla loro felicità, Marcus ha guardato con ammirazione sin da piccolo, quando lui e i suoi cugini, Hillel e Woody, amavano di uno stesso e intenso amore Alexandra. Otto anni dopo una misteriosa tragedia, Marcus decide di raccontare la storia della sua famiglia: torna con la memoria alla vita e al destino dei Goldman di Baltimore, alle vacanze in Florida e negli Hamptons, ai gloriosi anni di scuola. Ma c’è qualcosa, nella sua ricostruzione, che gli sfugge. Vede scorrere gli anni, scolorire la patina scintillante dei Baltimore, incrinarsi l’amicizia che sembrava eterna con Woody, Hillel e Alexandra. Fino al giorno della Tragedia. E da quel giorno Marcus è ossessionato da una domanda: cosa è veramente accaduto ai Goldman di Baltimore? Qual è il loro inconfessabile segreto?

Il libro, come già La verità sul caso Harry Quebert, è un susseguirsi di immagini e storie, che portano il lettore ad ipotizzare, di volta in volta, quale potrebbe essere la Tragedia (sì, Dicker scrive Tragedia sempre con la maiuscola, proprio per enfatizzare l’enorme portata dell’evento accorso). E, come per la precedente opera, la trama si scioglie solo alla fine del libro, “costringendo”, ma nemmeno con molta forzatura, il lettore a macinare pagina dopo pagina pur di conoscere questo terribile segreto.

FRASI CHE MI HANNO COLPITO

Grazie ai libri,

Tutto era cancellato.

Tutto era dimenticato.

Tutto era perdonato.

Tutto era riparato.

Perchè scrivo? Perchè i libri sono più forti della vita. Sono la più bella delle rivincite.Sono i testimoni dell’inviolabile fortezza della nostra memoria.

Molti di noi cercano di dare un senso alla propria vita, ma la nostra vita ha un senso solo se siamo capaci di raggiungere questi tre traguardi: amare, essere amati e saper perdonare. Il resto è solo tempo perso.

COSA DICE L’AUTORE

«In “La verità sul caso Harry Quebert”, Marcus Goldman era innanzitutto, in quanto narratore, il mezzo che permetteva al lettore di risalire all’inchiesta sull’assassinio di Nola Kellergan. Mi sembrava quindi indispensabile prolungare l’esplorazione della personalità di Marcus in un altro romanzo, dove questo personaggio, sempre nella sua funzione di narratore, si sarebbe ritrovato, stavolta, al centro del prisma. Volevo presentarlo ai miei lettori, offrirgli un passato, una storia, una famiglia. E volevo che a raccontare Marcus fosse lo sguardo che su di lui posano i suoi due migliori amici.»Joël Dicker, la Lettura del Corriere della Sera

MIA OPINIONE

4 stelle su cinque

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È più semplice di quello che credi – Emanuele Battista

| Libri, recensione

È più semplice di quello che credi“, in uscita il 9 giugno e acquistabile su Amazon, non è solo un piccolo libro di classiche massime di miglioramento personale, ma è il racconto di una esperienza personale il cui protagonista è proprio l’autore del libro stesso, Emanuele Battista.

Proprio lui, nella introduzione alla sua opera, racconta come, in seguito ad un problema di salute, ha preso la decisione di migliorare la proria esistenza e le proprie esperienze, raggiungendo i propri obiettivi proprio attraverso questi insegnamenti ben descritti, passo dopo passo, in “È più semplice di quello che credi”.

Capitolo dopo capitolo, grazie a schemi atti all’organizzazione ed a elementi presi dagli insegnamenti della psicologia giapponese, Emanuele spiega, in modo semplice ed altamente esplicativo, come le cattive abitudini possono essere cambiate e lasciare quindi il posto ad una migliore conduzione di se stessi, sia nell’ambiente lavorativo che in quello personale.

Voglio descrivere solo due passaggi, quelli che maggiormente mi hanno colpito, l’atavico dualismo tra dolore e piacere, intese come leve necessarie al proprio miglioramento e al concetto di paura, come fase di sblocco verso un cambiamento che non si ha la forza di affrontare.

Consiglio questa lettura come vademecum da consultare quotidianamente, perchè, proprio con la sua semplicità, può fare da sprono per acquistare sicurezza in se stessi e nei proprio mezzi.

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La cena di Natale di “Io che amo solo te” – Luca Bianchini

| Libri, recensione

Una volta letto, nel mio caso divorato, “Io che amo solo te” di Luca Bianchini non si può non concludere il cerchio con “La cena di Natale“, stessi personaggi, stessa ambientazione…o quasi.

Ci ritroviamo in una fredda e straordinariamente nevosa Polignano, con tutta la gamma di personaggi che hanno condito il primo capitolo della saga.

Dopo il ballo appassionato tra Ninella e don Mimì al matrimonio dei figli, il loro rapporto si è complicato…il mar Rosso si è aperto ed è inarrestabile! Quei sentimenti che fino ad allora lambivano la superficie…ora sono esplosi a galla! Ma Ninella non ha fatto i conti con i sensi di colpa del suo amato nei confronti della moglie, e quel regalo che a don Mimì sembrava nulla a Matilde rappresenta un gesto d’amore eterno, un anello con smeraldo! Così, la fist lady, con l’intento di mostrare a tutti quanto il suo Mimì la ami, decide di organizzare il cenone della vigilia…tutti si chiedono il perchè, dato che simile usanza esiste solo a Bari.

Da qui le scene comiche e surreali si incalzano. Troviamo una Chiara intenta ai primi sintomi di una gravidanza arrivata troppo presto e ad un test che non ha il coraggio di controllare. Damiano, che riceve da Alessia, la sua ex ed amante, la bella notizia che sta per diventare papà, con il conseguente dramma. Nancy vuole perdere la verginità con Tony a tutti i costi. Zia Dora e zio Modesto, sempre presenti, con tanto di regali reciclati, Orlando che, deluso dall’Innominato/Antonino, s’innamora di Enzo, il quale lascia la sua fidanzata per lui. E un cenone che promette di fare faville…

Insomma da leggere!!!

TRAMA

È la vigilia di Natale e sono tutti più romantici, più buoni, ma anche un po’ più isterici. Polignano a Mare si sveglia magicamente sotto la neve che stravolge la vita del paese, dividendolo tra chi ha le gomme termiche e chi no. La più sconvolta è Matilde, che riceve quella mattina un anello con smeraldo da don Mimì, suo marito, “colpevole” di averla troppo trascurata negli ultimi tempi. Lei si esalta a tal punto da improvvisare un cenone per quella stessa sera nella loro grande casa, soprannominata il “Petruzzelli”, in cui troneggia un albero di Natale alto quattro metri e risplendono le luminarie sul tetto. L’obiettivo di Matilde è sfidare davanti a tutti Ninella, la consuocera, il grande amore di gioventù di suo marito. E Ninella, che a cinquant’anni è ancora una guerriera, accetta la sfida. Sbaglia però a farsi la tinta “biondo Kidman”, che la renderà meno sicura, ma non per questo meno bella. Quella sera, alla stessa tavola imbandita si siederanno, tra gli altri: una diciassettenne ossessionata dalla verginità (Nancy); una zia con tendenze leghiste (Dora); una coppia (Chiara e Damiano) in cui il marito forse ha messo incinte due donne, e un ragazzo gay (Orlando) che ha dovuto scrivere a mano su pergamena undici menu, in cui spicca il “supplì alla cozza tarantina” preparato con il Bimby. Tra cocktail di gamberi, regali riciclati, frecciate e risate, ne succederanno di tutti i colori. Ma ai due consuoceri, Ninella e don Mimì, importerà solo essere seduti uno accanto all’altra. Chi si è divertito con Io che amo solo te e vuole sapere che fine hanno fatto i suoi indimenticabili protagonisti, li ritroverà qui con le loro nuove avventure. Chi non li conosce ancora, avrà modo di scoprirli a questa Cena di Natale dove saranno più in forma che mai.

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Io che amo solo te – Luca Bianchini

| Libri, recensione

Premetto che adoro lo stile di scrittura di Luca Bianchini, ho letto “Io che amo solo te” prima dell’uscita del film, quindi ho avuto il privilegio, passatemi il termine, di immaginare a modo mio i personaggi e non identificarli con gli attori del film stesso…anche se poi penso che la scelta non poteva essere più azzeccata.

Oltre la trama, che lascio in seguito,sono i personaggi che in questo romanzo fanno davvero la differenza:

Ninella, una donna forte e bella, che dalla vita ha avuto più dolori che gioie, che, nella sua corazza di ferro, non ha avuto nemmeno il coraggio di lasciarsi andare all’ amore per le sue figlie, frutto di un amore di ripiego. Una donna legata al passato, a don Mimì nello specifico, un passato che le è rimasto addosso, fino a che il destino non ha deciso di farsi avanti con prepotenza, portando Chiara, la sua primogenita, a sposare il figlio del suo unico grande amore.

Don Mimì, uomo d’altri tempi, capace di piangere davanti a “I ponti di Madison County”, padre padrone, ma internamente ancora pedutamente innamorato della sua Ninella, di un amore divenuto platonico fatto di sguardo la domenica mattina, durante la messa.

Chiara e Nancy, figlie di Ninella, risvolto della stessa medaglia, la prima con la sua insicurezza e coinvolta in un amore che non sente suo. Nancy, frizzante, entusiasta come solo una diciasettenne può essere.

Damiano e Orlando, figli di don Mimì e Matilde. Damiano, il promesso sposo, eterno bambino e traditore seriale, imparerà mai ad amare Chiara? Orlando, omosessuale non ancora dichiarato alla famiglia (lo farà in un momento molto delicato del romanzo) dall’animo gentile.

Matilde, la first lady, moglie “non scelta” di don Mimì. Sà di essere il ripiego ad un matrimonio programmato. E’ consapevole di chi sia il vero amore di suo marito, Ninella, che odia con tutta se stessa, ma sempre con garbo.

Intorno a queste figure principali tanti altri personaggi: zia Dora e zio Modesto, polignanesi ma residenti a Castelfranco. Ostentano loro essere del nord pur amando segretamente il loro sud. Vito il fotografo, che travolge Chiara in un  breve ma intenso momento di passione…che lascia il segno… Pascal, il mio preferito, il truccatore, gay per lavoro ma etero per Mariangela, testimone e amica di Chiara.

Il tutto nella splendida cornice di Polignano, in Puglia, con i suoi colori, i suoi odori, la sua eterna bellezza.

TRAMA

Ninella ha cinquant’anni e un grande amore, don Mimì, con cui non si è potuta sposare. Ma il destino le fa un regalo inaspettato: sua figlia si fidanza proprio con il figlio dell’uomo che ha sempre sognato, e i due ragazzi decidono di convolare a nozze. Il matrimonio di Chiara e Damiano si trasforma così in un vero e proprio evento per Polignano a Mare, paese bianco e arroccato in uno degli angoli più magici della Puglia. Gli occhi dei 287 invitati non saranno però puntati sugli sposi, ma sui loro genitori. Ninella è la sarta più bella del paese, e da quando è rimasta vedova sta sempre in casa a cucire, cucinare e guardare il mare. In realtà è un vulcano solo temporaneamente spento. Don Mimì, dietro i baffi e i silenzi, nasconde l’inquieto desiderio di riavere quella donna solo per sé. A sorvegliare la situazione c’è sua moglie, la futura suocera di Chiara, che a Polignano chiamano la “First Lady”. È lei a controllare e a gestire una festa di matrimonio preparata da mesi e che tutti vogliono indimenticabile: dal bouquet “semicascante” della sposa al gran buffet di antipasti, dall’assegnazione dei posti alle bomboniere – passando per l’Ave Maria -, nulla è lasciato al caso. Ma è un attimo e la situazione può precipitare nel caos, grazie a un susseguirsi di colpi di scena e a una serie di personaggi esilaranti.

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Non ho tempo per amarti – Anna Premoli

| Libri, recensione

Premetto: ho conosciuto Anna Premoli grazie ad una amica che mi ha decantato i suoi libri, divorati in pochissimi giorni, tanto da spingermi ad acquistarne due, Non ho tempo per amarti, la sua ultimissima pubblicazione del gennaio 2018, e Come inciampare nel principe azzurro, del 2013, la mia lettura del momento, che recensirò a breve., entrambe editi dalla Newton Compton Editore.

Ebbene, anche per me è stato amore a prima vista! Dopo le prime pagine in cui ho un pò faticato ad entrare nella storia, il seguito è stato un fiume in piena, portandomi a finire il libro in pochissimi giorni, facendo le 3 di notte!

La storia è molto semplice e di grande attualità. Julie Morgan, 37 anni, vive a New York, è una scrittrice di romance, romanzi ambientati nell’Inghilterra del ‘700-‘800, un pò in carne e alloggia in un grazioso appartamento “molto” tranquillo, situazione geniale per il suo lavoro e la sua scrittura. Ma questa tanto desiderata tranquillità, viene interrotta dall’arrivo di un nuovo e rumorosissimo inquilino dell’attico posto proprio sopra la sua testa! Presa dalla rabbia più pura, munita delle sue inseparabili pantofole a forma di unicorno, sale a ritmo di guerra al piano di sopra per dirne quattro al disturbatore…trovandosi davanti un aitante ventenne dal sorriso smagliante, metà biondo e metà castano, dai limpidi occhi azzurri, che si presenta come Terrence Graham. Julie non sembra molto colpita da questo nome, annebbiata com’è dalla sua furia e poco avvezza al gossip. Solo più tardi scopre che il suo vicino non è altro che la rock star del momento, un vero idolo per le ragazzine…e non solo.

Tra i due inizia un rapporto di amicizia e sincerità che strapperà non pochi sorrisi, tanto che tra una risata e una mangiata, il labile confine tra amore e amicizia sembre vacillare non poco.

Gran parte del romanzo cerca di spiegare il pregiudizio per cui una donna più grande non possa avere una relazione con un ragazzo molto più giovane (quello che infondo le cronache del gossip oggi chiamamo toy boy).

Il finale è da strappalacrime, almeno per me, un epilogo che fa ben sperare perchè non solo cerca di destabilizzare l’idea del rapporto uomo-donna in relazione alla loro età, ma anche che una donna è bella così com’è, anche se con un pò di pancia e con l’amore per il cibo.

TRAMA

Editore: Newton Compton

Collana: Anagramma

Anno edizione: 2018

In commercio dal: 04/01/2018

Pagine: 315 p., Rilegato

 

Julie Morgan scrive romanzi d’amore ambientati nell’Ottocento. Di quell’epoca ama qualsiasi cosa: i vestiti lunghi, gli uomini eleganti, le storie romantiche che nascono grazie a un gioco di sguardi o al semplice sfiorarsi delle mani… L’unica cosa che salva del mondo di oggi è lo shopping online, che le permette di non mettere il naso fuori dal suo amatissimo e solitamente silenzioso appartamento. Almeno finché – proprio al piano di sopra – non arriva un misterioso inquilino: un ragazzo strano, molto giovane e vestito in un modo che a Julie fa storcere il naso. È davvero un bene che lei sia da sempre alla ricerca di un uomo d’altri tempi, perché il suo vicino, decisamente troppo moderno, potrebbe rivelarsi ben più simpatico di quanto avrebbe mai potuto sospettare…

 

COSA DICONO

 

 «Anna Premoli è capace di tuffare il genere del rosa nazionale in suggestioni internazionali e ben piantate nello spirito del nostro tempo» – La Repubblica

«La nuova eroina della commedia romantica» – Vanity Fair

«Anna Premoli si muove senza incertezze né sussulti lungo i binari della favola» – Corriere della Sera

 

 

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