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[Recensione] LA MIA PREDILETTA di Romy Hasumann – Giunti editore

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DETTAGLI

Autore: Romy Hausmann Editore: Giunti Editore Anno edizione: 2020 In commercio dal: 28 ottobre 2020 Pagine: 384 p., Brossura

TRAMA

Un thriller psicologico magistrale che ha letteralmente travolto i lettori tedeschi e appassionato gli editori di tutto il mondo.

Il primo giorno perdo il senso del tempo, la mia dignità e un molare. In compenso guadagno due figli e un gatto. Ho anche un marito. È alto, ha i capelli corti e scuri, gli occhi grigi. È difficile capire se sia davvero sera, o se è stato lui a decidere così. Le finestre sono sigillate con pannelli isolanti. È lui a fare il giorno e la notte. Come Dio.In una notte gelida una donna viene investita da un’auto sul ciglio del bosco. È incosciente e senza documenti. Con lei c’è una bambina di circa otto anni, pallidissima e dagli occhi di un azzurro glaciale. L’unica informazione che riesce a dare su sua madre è che si chiama Lena. A poco a poco, però, lo strano comportamento della piccola insospettisce i medici. Non conosce il suo cognome, né il nome di suo padre, né l’indirizzo di casa, perché vivono chiusi in una capanna in modo da «non essere trovati». Il terrore sale quando la piccola afferma innocentemente che la mamma «ha ucciso per sbaglio papà» e adesso il fratellino Jonathan sta pulendo le macchie sul tappeto. Il commissario Brühling ha subito un’intuizione: quella donna non può essere che Lena Beck, scomparsa 14 anni prima. Ma c’è qualcosa di vero in ciò che racconta quella strana bambina?

RECENSIONE

Libro sorprendente! Romy Hausmann ha creato un thriller con i fiocchi, perfetto in tutti i suoi aspetti. Non leggevo un thriller così da tempo, uno di quei libri in cui scopri “l’assassino” solo nelle ultimissime pagine e non è nemmeno colui che ti aspettavi.
La divisione del racconto in POV è geniale. Il fatto di leggere i punti di vista dei 3 protagonisti ha creato nella lettura una maggior suspense. Vediamo le emozioni e impressioni di Matthias, padre della vittima, Lena(?), la vittima e Hannah, figlia della vittima. Ovviamente non aggiungo molto altro perché potrebbe compromettere la lettura. Le pagine scorrono velocemente proprio per il suo incalzare di colpi di scena che lasciano il lettore a bocca aperta in attesa di leggere la scena successiva.

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[RECENSIONE] OLIVA DENARO di Viola Ardone – Einaudi

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DETTAGLI

Autore: Viola Ardone

Editore: Einaudi

Anno edizione: 2021

In commercio dal: 28 settembre 2021

Pagine: 312 p., Brossura

TRAMA

La colpa e il desiderio di essere liberi in un romanzo di struggente bellezza. Dopo lo straordinario successo de Il treno dei bambini, Viola Ardone torna con un’intensa storia di formazione. Quella di una ragazza che vuole essere libera in un’epoca in cui nascere donna è una condanna. Un personaggio femminile incantevole, che è impossibile non amare. Un rapporto fra padre e figlia osservato con una delicatezza e una profondità che commuovono.

«L’intensa storia di formazione di una ragazza che vuole essere libera in un’epoca in cui nascere donna era una condanna»La Stampa

«Io non lo so se sono favorevole al matrimonio. Per questo in strada vado sempre di corsa: il respiro dei maschi è come il soffio di un mantice che ha mani e può arrivare a toccare le carni.»

È il 1960, Oliva Denaro ha quindici anni, abita in un paesino della Sicilia e fin da piccola sa – glielo ripete ossessivamente la madre – che «la femmina è una brocca, chi la rompe se la piglia». Le piace studiare e imparare parole difficili, correre «a scattafiato», copiare di nascosto su un quaderno i volti delle stelle del cinema (anche se i film non può andare a vederli, perché «fanno venire i grilli per la testa»), cercare le lumache con il padre, tirare pietre con la fionda a chi schernisce il suo amico Saro. Non le piace invece l’idea di avere «il marchese», perché da quel momento in poi queste cose non potrà più farle, e dovrà difendersi dai maschi per arrivare intatta al matrimonio. Quando il tacito sistema di oppressione femminile in cui vive la costringe ad accettare un abuso, Oliva si ribella e oppone il proprio diritto di scelta, pagando il prezzo di quel no. Viola Ardone sa trasformare.

RECENSIONE

Premetto che ho adorato il primo libro di Viola Ardone “Il treno dei bambini” e ho adorato ancora di più questo suo secondo libro “Oliva Denaro”.
Grazie alla sua scrittura schietta e reale dell’autrice, questo romanzo presenta un quadro preciso della situazione della donna del Sud dell’Italia intorno al 1960. La donna veniva vista come colei che, ad una età matura (biologicamente matura, che coincideva con l’arrivo del “marchese”, non un uomo nobile e di bell’aspetto ma semplicemnete del ciclo mestruale) “doveva” sposarsi. Quindi lo scopo ultimo era fare figli, obbedire al marito e badare alla casa.
Oliva Denaro rompe gli schemi. Grazie al suo papà, e qui sarebbe necessario descrivere la bellezza del loro amore silenzioso che l’Ardone ha espesso in modo eccelso, Oliva può studiare per diventare maestra.
Ma lungo la sua strada arriva Pino Paternò, un deliquente di zona che, rifiutato pubblicamente dalla ragazza, la rapisce e la “compromette”. Secondo la legge dell’epoca oltre a legittimare il delitto d’onore, vige il “matrimonio riparatore”. Il rifiuto a tale matrimonio significava la vergogna eterna agli occhi del paese ed essere definita “svergognata”.
Oliva, con l’appoggio del padre prima e in seguito della madre (donna di origine calabrese testarda e timorosa), affronterà un duro processo dove, immaginiamo, subirà una ennesima umiliazione.
Il racconto è incalzante, sembra quasi di vivere le emozioni di questa ragazza, sembra di sentire sulla propria pelle i pettegolezzi, le malelingue.
Il finale poi è davvero unico. Siamo nel 1981, finalmente la legge sul “matrimonio riparatore” è abrogata. Oliva è ufficialmente libera da un peso. Grazie a lei e a Liliana Calò, comunista, che ha realizzato il suo intento di essere una parlamentare, rende libere tutte le donne del Sud vittime di aguzzini senza scrupoli.
Da leggere assolutamente con una profonda riflessione.

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[Recensione] ABITI…DA PAURA di Samira Solimeno – Little Black Dress

| Libri, recensione

Buonasera Readers!

Stasera voglio rendervi partecipi della mia recensione del saggio di Samira Solimeno, ABITI…DA PAURA, edito dalla casa editrice Little Black Dress.

Abiti da paura (Cover)

TRAMA

GENERE: saggio breve/guida, cinema, moda
DATA DI USCITA: 13 luglio 2020

Gli abiti e gli accessori hanno un ruolo molto importante nelle opere del maestro del brivido Alfred Hitchcock, soprattutto nei personaggi femminili. Il periodo americano del regista comprende i suoi film più noti. Il colore ha permesso infatti di realizzare dei film più interessanti a livello stilistico rispetto alle possibilità date dal bianco e nero.

Dei trenta film del periodo americano, il saggio si concentra su nove titoli tra i più significativi. Di questi nove due sono in bianco e nero e sette a colori, mentre sei si avvalgono della stessa costumista: Edith Head, conosciuta da tutti come The Dress Doctor.

RECENSIONE

“Abiti…da paura”, diversamente da come possa far immaginare il titolo, non è un romanzo horror o un thriller, ma un esaustivo saggio sulla figura e i film del grande regista Alfred Hitchcock. Il periodo analizzato è quello dei film girati in America, quando il regista, già molto conoscoito in patria, era di origini inglesi, decise di immergersi nell’avventura hollywoodiana, dove conobbe fama e rispetto.

L’intento dell’autrice è quello di “comprendere il rapporto di Alfred Hitchcock con i costumi, il ruolo che essi ricoprono nei suoi film e la loro influenza sulla società contemporanea.” Tutto ciò è accuratamente descritto in questo piccolo ma prezioso saggio.

Il lettore viene così a conoscenza della figura complessa di questo regista, dalle fissazioni che hanno origine nella sua infanzia abbastanza turbolenta. I suoi film vengono studiati ed ideati dal regista con una precisione maniacale, a partire dalle protagoniste. Le sue “donne” non sono mai delle “mangia uomini”, non a caso sua “dea ispiratrice” è l’algida Grace Kelly, dotata di una bellezza unica e dal carattere intraprendente, caratteristica che l’attrice presentava sia nei ruoli che andava ad interpretare sia nella sua vita privata.

Figura fondamentale per la riuscita delle sceneggiature di Hitchcock fu la costumista Edith Head, meglio conosciuta con il nomignolo di The Dress Doctor, non a caso considerata ancora oggi come la miglior costumista del cinema americano. La Head fu l’unica ad accontentare le numerose richieste del regista e l’unica, bisogna dire, ad avere la sua stessa affinità. I costumi da lei ideati ben rappresentano le trame dei film, le singole azioni, tra suspense e colpi di scena. Il costume diviene protagonista della storia, nella storia.

Ho adorato questo saggio perchè è evidente la passione della Solimeno la quale, grazie alle sue ricerche approfondite ha saputo raccontare e descriveree al lettore non solo le modalità di lavoro del regista Hitchcock ma anche le sua incombrante personalità. E forse, bisogna sottolinearlo, fu proprio grazie alla sua caparbietà, alla sua ossessione per la perfezione, che ancora oggi i suoi film sono dei veri e propri capolavoro, lungi da essere surclassati.

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[Recensione Review Tour] GUAI A ORE NOVE di Federica Cabras – Literary Romance

| Libri, recensione

Buongiorno Readers!

Oggi vi segnalo la mia partecipazione al Review Tour dell’ultimo libro di Federica Cabras, GUAI A ORE NOVE, uscito il 13 luglio e pubblicato dalla Literary Romance!

DATA DI PUBBLICAZIONE: 13 Luglio 2020
 
TITOLO: Guai a ore nove

AUTORE: Federica Cabras

GENERE: commedia romantica
EDITORE: PubMe (Literary romance)

TRAMA

Profumo d’inchiostro, di scoop e di guai, nella vita della giornalista Virginia Carta. Vorrebbe essere una brava cronista, ma non riesce a combinarne una giusta. E in amore? Be’, va abbastanza male. Virginia ha quasi 33 anni, e lavora presso un giornale online come redattrice. Convive con il fidanzato – seppur tra alti e bassi – ha amiche che la amano e una rumorosa famiglia che l’ha sempre sostenuta. Ma le cose cambiano, si cresce, e bisogna affrontare gli ostacoli della vita, come quell’arrogante di Leonardo Ruinas, suo acerrimo e affascinante nemico nonché collega, sempre pronto a stuzzicarla, sempre sul pezzo per farle la guerra. A un tratto, però, tutto va a rotoli: l’amore, il lavoro, nuove coinquiline insopportabili… Quello che Virginia non sa è che, spesso, la determinazione e la sincerità sono la chiave del successo – anche se un po’ di fortuna non guasta mai.

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RECENSIONE
Una la parola d’ordine che ha segnato la rapidissima lettura di questo romance…esilarante! Federica Cabras è riuscita a delineare un personaggio, Virginia Carta, la protagonista, con una verve che non scema nel corso dei capitoli, anzi si rinforza facendo venir fuori una ragazza non solo un pò impacciata e facilmente soggetta alle figuracce ma anche leale, sincera, una vera amica.
Ma andiamo per ordine! Virginia Carta è un’aspirante reporter per un giornale locale della Sardegna. Non è proprio una cima, il più delle volte è svogliata e distratta. Intorno a lei si delineano tutta una serie di personaggi che entreranno a far parte della quotidianità di Virginia..e un pò anche della nostra. Conosciamo Susanna e Giada, le sue “amiche del cuore” e coinquiline, Claudio, amico sincero e senza tanti peli sulla lingua. Zoe, la nuova coinquilina, che, essendo io portatrice sana di cani, ho odiato sin dal primo istante (e il lettore capirà presto il perchè), Leonardo Ruinas, collega e rivale di Virginia, un tipo tutto da scoprire, Giorgio, l’ex fidanzato della nostra protagonista, bell’uomo, quarantenne…forse troppo ingenuo.
Apprezzabile è la struttura narrativa ideata da Federica Cabras. I capitoli hanno al loro inizio una sorta di dialogo che anticipa, spesso con ilarità, il contenuto del capitolo stesso. Chi parla in prima persona è sempre e solo Virginia, a cui sono dedicati gran parte dei capitoli. In alcuni invece scopriamo le storie di alcuni personaggi “minori”, strutturati in terza persona.
Ho amato questo romanzo perchè non racconta solo la vita un pò sfortunata di una ragazza trentenne, ma immerge il lettore in qualcosa di più profondo. Virginia, con la sua leale cerchia di amici, diventa il fulcro della storia, facendo conoscere al lettore sentimenti importanti come la lealtà, l’amicizia vera, il sacrificio. Virginia non è semplicemente la ragazza sfortunata in amore…è colei che in realtà dell’amore ha capito tutto, anche se nella sofferenza…e tra una sbronza e l’altra.
Consiglio questa lettura se volete affezionarvi ad una ragazza sincera e divertente, se avete voglia di farvi due sane risate, se volete credere nel lieto fine…
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Recensione STANOTTE O MAI di Elena Genero Santoro – Leucotea

| Libri, recensione

Buonasera Readers!

Vi lascio oggi la mia recensione dell’ultimo libro di Elena Genero Santoro, STANOTTE O MAI, edito da Leucotea e uscito lo scorso 7 luglio.

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RECENSIONE

Ho appena concluso la lettura di STANOTTE O MAI di Elena Genero Santoro e come capita per alcuni libri che ho amato, lasciarlo è stato una sofferenza.

L’ho letteralmente divorato! Elena, grazie alla sua scrittura schietta e mai banale, mi ha portato all’interno delle vite semplici e allo stesso tempo complicate dei personaggi che distinguono il libro: Dara, Andrea e Giulia, oltre ai personaggi minori che completano le loro vicende.

Prima di analizzare di personaggi sottolineo il mio apprezzamento per il registro narrativo utilizzato dall’Autrice. Per Dara e Andrea il racconto è in terza persona, come una voce fuori dal campo che osserva e racconta le vicende raccontate. Le cose cambiamo con Giulia. Il suo racconto è in prima persona. È lei stessa che parla al lettore, analizza con lucidità le cose che le stanno accadendo, con le sue emozioni, i suoi rimpianti, le sue passioni. Altro elemento che ho apprezzato molto sono i salti temporali tra un capitolo e l’altro, un prima e un dopo che permette al lettore di conoscere le storie raccontate da diverse angolazioni e punti di vista.

I PERSONAGGI

Inizio da Dara, la mia preferita. In lei mi rivedo molto. Dara fa un pò parte della schiera delle “buone ma non fesse”. Dara è l’amica e la confidente di tutti. In lei amici e parenti vedono la sua gioia di vivere, il suo spirito allegro, la sua libertà. Ma nessuno in realtà, nemmeno suo marito, la guarda realmente. Solo da una osservazione acuta possiamo scorgere una donna che ha un pò trascurato se stessa. Ha messo da parte il suo spirito ribelle, da buona mezza catalana di origine, per vestire i panni della brava madre e della brava moglie. E mantiene questo stesso equilibrio anche quando all’orizzonte arriva la figura incombrante della ex del marito, Giulia, una donna minata dalla malattia, ma con uno scopo ben preciso…riallacciare i rapporti con il suo Andrea. Dara, la Quercia, sarà forte abbastanza da sopportare e supportare tale situazione?

Passiamo ad Andrea. Un personaggio difficile da amare. Forse ingenuo, forse immaturo, di sicuro molto egoista ha trovato in Dara un’ancora di salvezza, una modo valido per continuare a rincorrere il suo sogno, la musica… a discapito di tutti coloro che gli vivono accanto. E non si fa scrupoli a lasciarsi andare alle richieste della sua ex. Avrà pensato ai sentimenti di sua moglie? Si sarà reso conto dei risvolti che tali azioni possono avere sulla sua famiglia?

Ed è la musica a legare Andrea e Giulia , la stessa questione che li farà allontanare. Giulia, bella, affascinante, carismatica, oggi è l’ombra di se stessa. Una brutta malattia ha minato la sua stessa esistenza. Ormai rassegnata al suo destino cerca in Andrea un riscatto, una vendetta. Vuole il suo ex fidanzatino tutto per se, un ritorno al passato… potrà questo ritorno non avere conseguenze? Avrà Giulia pensato un pò a Dara?

Il mio giudizio

Lascio in sospeso tanti interrogativi, ma a tutti so che il lettore troverà una risposta. Questo libro va letto e amato. È di certo una storia struggente, una coppia che fatica ad andare avanti, una giovane donna che sa di dover morire, un triangolo amoroso che non lascia spazio a soluzioni alternative. Elena, l’autrice, ha saputo saggiamente raccontare una storia difficile e commovente, a tratti ironica, ma che  lascia spazio alla riflessione.

TRAMA

Dara, trent’anni, ha rinunciato ai suoi sogni da ricercatrice per permettere al marito Andrea, un musicista la cui carriera non decolla, di inseguire il successo. Un giorno nella farmacia in cui Dara è commessa entra Giulia Mezzanotte, violinista di fama ed ex ragazza di Andrea, che le confida di essere malata di cancro in fase terminale e di voler incontrare suo marito prima di morire. È l’inizio di un vortice di ansia per Dara, che prova pena per la sorte di Giulia, ma vede il suo compagno ogni giorno più coinvolto dalla ex, la quale ha richieste sempre più impegnative.

Biografia dell’autrice
Elena Genero Santoro è nata nel 1975 a Torino, dove attualmente risiede con il marito e i figli. Lavora nel dipartimento di ingegneria dei materiali di una nota casa automobilistica.

Il suo primo romanzo, “Perché ne sono innamorata”, edito da Montag, è uscito nel 2013. Sono seguiti “L’occasione di una vita” (Lettere Animate), “Immagina di aver sognato” e “Diventa realtà” (PubGold), “Ovunque per te” e “L’ultima risata” (Policromia), “Claire nella tempesta” (Leucotea). “Un errore di gioventù”, “Gli Angeli del Bar di Fronte” e “Il tesoro dentro” sono usciti in prima edizione tra il 2014 e il 2016 con 0111 Edizioni e ora sono stati ripubblicati con Gli Scrittori della Porta Accanto.

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Recensione UN AMORE DA OSCAR di J.J. Prescott – Literary Romance

| Libri, recensione

Buonasera Readers,

vi segnalo stasera la mia recensione nell’ambito del Review Party organizzato dalla Literary Romance per il libro UN AMORE DA OSCAR di J.J. Prescott.

DETTAGLI DEL LIBRO

TITOLO: Un amore da Oscar

AUTRICE: J.J. Prescott

DATA DI USCITA: 10 MARZO 2020

EBOOK FORMATO KINDLE: € 1.99 PREZZO LANCIO

CARTACEO PAG. 260 € 13.00

GENERE: ROMANCE CONTEMPORANEO

TRAMA

Nora Burke vive e lavora a New York come responsabile in uno degli Hotel più famosi e lussuosi della città. È indipendente, intelligente, dotata di un gran senso dell’umorismo, ma soprattutto incapace di tenere a freno la lingua. Ed è proprio la sua irrefrenabile parlantina a cacciarla nei guai il giorno in cui incontra il divo di Hollywood Evan McKinney. Tra i due sono subito scintille, ma lei è terrorizzata all’idea di impegnarsi in una storia che potrebbe finire con lo spezzarle il cuore. Inoltre, c’è qualcuno che non è per niente felice di averla tra i piedi… E così, Nora si troverà ad affrontare orde di fan inferocite, una minacciosa ammiratrice segreta, nonché un’assistente che proprio non vuol saperne di stare al suo posto.

RECENSIONE

Vorrei iniziare questa mia recensione iniziando a parlare della nostra protagonista: Nora Burke. Bella, ma di una bellezza di cui lei non sembra accorgersene. Intelligente, orgogliosa, precisa, leale, Nora è responsabile di sala di uno dei più importanti hotel di lusso di New York. Ci tiene al suo lavoro talmente tanto da offendersi (giustamente) quando viene considerata una semplice cameriera. Qui incontra, in una maniera molto imbarazzante, Evan McKinney, famoso attore conosciuto soprattutto per una commedia romantica che gli ha quasi valso un Oscar. Nella mia mente Evan ha le sembianze di Chris Evans, sarà per il fisico prestante, per i magnetici occhi blu…o forse per quel particolare che un po’ tutti al cinema hanno notato…delle chiappe che sono la fine del mondo (vi ricorda qualcosa una certa famosa scena di Avengers:EndGame???).

Non vi sto a raccontare la trama perché il romanzo va letto e gustato, ciò che posso dirvi è che la scrittura della Prescott è sublime, a tratti esilarante, tanto da non poter trattenere le risate. Le scene escogitate dall’autrice sono davvero geniali, creando vicende che sembra di vivere in prima persona.

Consiglio questa lettura perché, soprattutto in questo particolare periodo di reclusione forzata, ci aiuta a vivere una favola, a immaginare una magica storia di amore/odio, che forse piacerebbe un po’ a tutte noi ragazze.

Una critica il finale…forse avrei sviluppato la storia di Cassie, l’altezzosa assistente di Evan. Sembra un po’ lasciata lì, in sospeso…a mio parere non avrei aggiunto questa vicenda.

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Recensione – NATA SOTTO IL SEGNO DELLA SFIGA di Sarah Arenaccio – Literary Romance

| Libri, recensione

Buonasera Readers!

Nell’ambito del Review Party organizzato dalla Literary Romance a cui partecipo, vi lascio la mia recensione di quella che è la prima uscita per la casa editrice in questo così difficile 2020, NATA SOTTO IL SEGNO DELLA SFIGA di Sarah Arenaccio.

SCHEDA DEL LIBRO

Data di uscita: 5 febbraio 2020

Disponibile su Amazon – versione Kindle

Genere: chick-lit

Autore: Sarah Arenaccio

eBook: 1.99 €

cartaceo pag. 186 

TRAMA

Beatrice Bordin è una (quasi) trentatreenne romana, che non ha mai avuto una relazione sentimentale degna di questo nome. Il suo migliore amico, Anthony, cerca di spronarla a darsi una mossa; la classifica settimanale di Paolo Fox è, per loro, un momento irrinunciabile e si dà il caso che l’astrologo abbia previsto un nuovo anno favorevole al segno zodiacale di Beatrice, che si ritroverà a fare i conti con più di una novità. Nel giro di una giornata conosce, infatti, due uomini, Emiliano e Luca, molto diversi tra loro ma entrambi interessati a lei. Senza rendersene pienamente conto, Beatrice resta invischiata in un triangolo amoroso difficile da gestire. Dopo aver rovinato tutto con entrambi, è costretta ad affrontare la propria precarietà sentimentale, mentre la fede in Paolo Fox inizia a vacillare. Il pronostico dell’astrologo si è dimostrato fallace, e oltre a essere ancora single, Beatrice è sull’orlo del licenziamento per non aver consegnato il manoscritto a cui stava lavorando. Insomma, un disastro su tutti i fronti.

4

RECENSIONE

Nata sotto il segno della sfiga è una commedia romantica esilarante. La scrittura di Sarah Arenaccio risulta snella, efficace, ironica, capace di cogliere tutti gli aspetti comici dei personaggi.

Il romanzo viene interamente letto attraverso il racconto in prima persona di Beatrice, una giovane 33enne, perennemente inseguita dalla sfiga. Bea è un po’ tutte noi donne, piene di insicurezze, paranoie, capaci di rovinare lavoro o relazioni per la completa incapacità di accettarsi. Bea è così. In amore si lascia travolgere da un pericoloso triangolo che non porterà a nulla di buono. Nel lavoro, nel labile intento di volere giustamente di più dal suo capo, rischia di perdere tutto.

Tanti sono i personaggi che gravitano intorno alla nostra giovane protagonista. Primi tra tutti il mio preferito, Anthony. Gay dichiarato, in eterna ricerca del principe azzurro, conosce Beatrice sin dalle scuole superiori. Sono inseparabili ed uniti da una grande passione…Paolo Fox e la sua classifica settimanale. Cosa che condiziona il loro umore e le loro scelte quotidiane.

Interessante è la divisione dei capitoli seguendo i mesi attraverso i segni zodiacali, questo percorrendo un intero anno.

Ripercorriamo così questo anno funesto per Bea tra innamoramenti, delusioni, viaggi e scoperte. Un anno in cui la nostra Bea comprenderà l’importanza dell’amore per se stesse sia dal punto di vista privato che professionale.

Consiglio questa lettura perchè è rilassante, ricca di ilarità, di spiccati punti comici (come si fa a non ridere alla scoperta del nome del cagnolino di Anthony, Anna Wintour!). Amerete Bea, la sua vita, la sua famiglia strampalata…con un finale a sorpresa.

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[Recensione] IL TEMPO É UNA VERTIGINE di Eigei – DeA Planeta

| Libri, recensione

Buon caldissimo pomeriggio Readers!

Oggi vi segnalo la mia personale recensione del romanzo di un giovanissimo scrittore, Eigei, che con IL TEMPO DI UNA VERTIGINE debutta nel mondo dell’editoria. Edito dalla Dea Planeta Libri, è uscito lo scorso 11 giugno.

DETTAGLI DEL LIBRO

Titolo: Il tempo è una vertigine
Autore: Eigei
Editore: Dea Planeta
Genere: Romance Contemporaneo
Pagine: 210
Data di uscita: 11 giugno 2019
Prezzo: 16,00 €
il tempo è una vertigine
TRAMA
 
Ci sono storie mai nate che durano per sempre
Da quando Davide ha pubblicato il suo romanzo d’esordio, le parole sono scomparse. A venticinque anni, la sua vita è diventata una pagina bianca sopra cui non riesce a scrivere più nulla che per lui abbia senso. Ora però il suo editore pretende un secondo libro e non ha intenzione di aspettare a lungo. Per questo Davide decide di lasciarsi tutto alle spalle, e partire. Destinazione: New York. Dall’altra parte dell’Oceano, lo attendono la calda accoglienza degli zii, Manuel, l’amico di una vita, e le emozioni che solo una città del genere può regalare. Eppure, nonostante tutto attorno a lui sia cambiato, Davide continua a non trovare le parole della sua storia: quella personale e quella che dovrebbe raccontare. Fino a quando, un pomeriggio d’autunno, incontra Nicole. Lei: il suo accento francese, la sua risata seria, gli occhi verdi e grandi. Tra i due si crea una sintonia inattesa. Sembra tutto perfetto, non fosse che quelli sono gli ultimi tre giorni di Nicole a New York. Comincia così una corsa contro il tempo, durante la quale entrambi inizieranno a guardare il mondo – e se stessi – con occhi nuovi. Istante dopo istante, tutto correrà veloce verso la notte che precede la partenza di Nicole. La notte in cui Davide, forse, troverà la storia che stava cercando. Dalla penna di un poeta urbano che vanta già un grande seguito su Instagram – e in continua crescita – un romanzo che mescola prosa e poesia in una sorprendente commistione di sguardi, immagini e riflessioni sulla vita e sull’amore.
RECENSIONE
Il debutto alla scrittura di questo giovane autore non mi ha lasciato affatto indifferente. Eigei ne IL TEMPO É UNA VERTIGINE ha saputo esprimere, in uno spazio così ristretto di pagine, una serie di emozioni e riflessioni che lasciano trasparire una profonda sensibilità.
Protagonista è Davide, anche esso un giovane scrittore, innamorato della parola, che ha da poco pubblicato il suo primo libro, il quale non ha avuto il riscontro di pubblico che si aspettava. Deluso è ora in preda ad un tragico blocco dello scrittore, arrivato, peraltro, in un momento poco opportuno. La casa editrice che ha pubblcato il suo primo libro ora ne chiede un secondo, ed anche abbastanza in fretta.
Decide così di mollare tutto e partire per New York, con la speranza che questo frenetica città possa donargli la giusta ispirazione. Qui è ospite di Manuel, un personaggio che stenterete a non amare. I loro dialoghi sono spesso esilaranti, vero fulcro comico della storia.
Proprio grazie a Manuel, e ad un ballo in maschera, incontra Nicole, una ragazza francese, studentessa in economia, che lo strega con i suoi luminosi occhi verdi. Ma, come spesso accade in amore, la sofferenza è dietro l’angolo e ben presto Davide scopre che l’oggetto dei suoi desideri da lì a tre giorni ripartirà per la Francia dove l’attende il suo fidanzato.
Davide, quale uomo romantico, decide di accettare la perdita di questo amore ma non senza avergli dedicato la giusta attenzione. Così dedica gli unici tre giorni rimasti al loro amore alla scoperta di New York, in una corsa contro il tempo senza fine.
IL TEMPO É UNA VERTIGINE è un inno alla celebrazione del tempo, visto come una serie di momenti da vivere in pienezza, senza rinunce nè ripensamenti, ma nel pieno delle proprie emozioni, siano esse positive o negative.
Sarà questa straordinaria avventura ad essere tema del suo romanzo? Sarà Nicole ad aver fatto ritrovare a Davide la giusta ispirazione? Non aspettatevi uno spoiler perchè non ci sarà! Posso solo dirvi che è questo un romanzo che amerete, che leggerete tutto d’un fiato, tra lacrime e risate, in un vortice di sensazioni che Eigei ha saputo ben trasmettere ai suoi lettori.
La scrittura di Eigei è semplice, arriva al cuore. Un debutto che lascia trasparire un futuro roseo…in attesa del prossimo romanzo.

 

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[Recensione] Review Party PENSIERI IMPERFETTI di Amanda Foley

| Libri, recensione

Buonasera Readers!

Ringraziando Amanda Foley per avermi dato la possibilità di leggere il suo libro, oggi, nell’ambito di un Review Party, vi presento la mia recensione di PENSIERI IMPERFETTI.

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SCHEDA DEL LIBRO

Titolo: Pensieri imperfetti
Autore: Amanda Foley
Genere: Romance
Pagine:286
Prezzo ebook: 1,99€
Prezzo cartaceo: 7,90

Link per l’acquisto su Amazon

TRAMA

New York.

Samanta è un’intraprendente giornalista alle prese con una quotidianità fatta di piccoli e grandi compromessi, per salvaguardare se stessa e la piccola Tess da un passato che bussa prorompente. Immersa nelle sue battaglie interiori verrà scossa dall’improvvisa scomparsa della sorella e l’inaspettato rientro in gioco di Victor, il padre della sua bambina. Accanto lei c’è Robert che, al loro primo incontro in libreria le aveva confidato: “Nessun bambino dovrebbe vedere piangere la propria madre”. E Samanta sa bene che per guardare al futuro dovrà prima pareggiare i conti con il passato, perché le origini non solo non le scegli, ma ti definiscono, restando attaccate come radici.

RECENSIONE

Premetto che PENSIERI IMPERFETTI è il primo libro scritto da Amanda Foley che ho avuto il piacere di leggere (quindi adesso “dovrò” recuperare gli altri suoi romanzi!!!) e mi ha davvero colpita molto. La sua scrittura semplice e immediata, il suo non prolungarsi in descrizioni lunghe (e a volte eccessive) mi ha dato la possibilità di entrare nella trama del romanzo e di coglierne maggiormente la sostanza.

PENSIERI IMPERFETTI è stato percepito da me non come un romance o chick lit, anche se una storia d’amore c’è al suo interno, ma più che altro tendo a considerarlo come una sorta di romanzo psicologico in cui la personalità dei personaggi descritti viene fuori, capitolo dopo capitolo.

Protagonista è Samantha, una ragazza moldava, fuggita da una realtà che non sopportava, da un regime che precludeva la sua voglia di riscatto. Samantha è una giornalista d’assalto, una di quelle che viaggiano da un capo all’altro del mondo in cerca di notizie, ma dopo la nascita di sua figlia e dopo essere rimasta sola con la bimba, decide di relegarsi all’interno di un ufficio di una redazione newyorchese e fare bene il suo lavoro pur di non lasciare mai la sua adorata bimba. In fondo è proprio questo che fa una madre.

Ho adorato la figura di Samantha, una donna forte, di quelle risolute, senza paura nè ripensamenti, con un passato difficile da gestire e da dimenticare. La Foley la definisce “una donna scolpita nel marmo“, tutto ciò che lei è stata, è rinchiusa in una cassaforte, un dolore che la donna comprime nella sua anima senza mai lasciarlo trasparire a nessuno, nemmeno a chi nella realtà la conosce bene.

Diverso invece è stato il destino di sua sorella Alesia. Il suo personaggio mi ha commosso, lasciandomi un  nodo in gola. La ragazza, dal carattere molto arrendevole, non ha mai potuto vivere la vita che desiderava, a differenza di sua sorella, lasciandosi così trasportare dalla corrente che non le ha lasciato scampo.

Altro personaggio ben definito è Robert, un pò l’uomo dei sogni, leale, romantico, premuroso, ma che, a sua volta, nasconde timori e insicurezze che lo bloccano.

PENSIERI IMPERFETTI  è un romanzo articolato e profondo, diviso in un pov alternato tra i vari personaggi, che, capitolo dopo capitolo, esprimono i loro pensieri e le loro paure. La psicologia dei personaggi stessi è intrinseca nel racconto, la scrittrice li scopre un pò alla volta, con il loro passato e la loro vita attuale.

PENSIERI IMPERFETTI è un romanzo che scava nel rapporto tra genitori e figli e che esamina il dolore della perdita, cosa che io devo dire ho sentito molto (e che purtroppo conosco bene) e ho nettamente percepito quello che la Foley ha voluto trasmettere a noi lettori.

Commenti disabilitati su [Recensione] Review Party PENSIERI IMPERFETTI di Amanda Foley

[Recensione] IL FUOCO, IL VENTO E L’IMMAGINAZIONE di Antonella Salottolo – Kubera Edizioni

| Libri, recensione

Buongiorno Readers!

Questa mattina vi presento la mia recensione del romanzo di Antonella Salottolo, IL FUOCO, IL VENTO E L’IMMAGINAZIONE, edito da Kubera Edizioni. Un racconto che sI snoda durante una serie di viaggi in treno che portano la protagonista, Antonella, a conoscere una serie di personaggi le cui storie appassioneranno il lettore sino all’ultima pagina.

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TRAMA

Il fuoco, il vento e l’immaginazione racconta un viaggio attraverso fantasie, libri e luoghi che portano la protagonista ad apprezzare l’importanza dell’immaginazione. È un puzzle che prende forma piano piano grazie alla comparsa graduale di storie, manoscritti e personaggi. Nelle prime pagine la protagonista, Antonella, ci fa conoscere la sua famiglia e la tradizione del focarazzo di Sant’Antonio e ci racconta la storia, o meglio un’avventura, che ha deciso di donare a quel falò e al vento. Il fuoco, il vento e l’immaginazione si potrebbe etichettare come il diario della protagonista che racconta aneddoti legati alla sua eccentrica famiglia, ai suoi viaggi e alle sue letture, ma sarebbe riduttivo. È pur vero che ampio spazio è dedicato ai racconti di viaggio, ai treni, ai suoi passeggeri, alla gastronomia, a miti e leggende e ai pensieri che tutto ciò suscita nella mente di Antonella, ma c’è dell’altro. Favole, si favole per adulti e per bambini. L’atmosfera nelle prime pagine è allegra, ma pian piano diventa amara grazie alla comparsa di un racconto dal carattere noir. Le storie narrate sono tante: quella dell’infanzia di Lorenzo e Matteo, La leggenda di Fungus Rock, L’hobby del vento, La storia del professore che inventò nuovi mondi, Il diario di Clara e non solo, ma tutto è legato da un doppio fil rouge che permette a ogni personaggio di coesistere armonicamente insieme agli altri all’interno dello stesso quadro. Tutto ritorna a un unico concetto: l’IMMAGINAZIONE che apre la mente dei protagonisti dei singoli racconti e illumina tutta la storia. È l’IMMAGINAZIONE la vera protagonista di questo romanzo, che sprigiona tutta la sua forza, mostrando ogni sua sfaccettatura. Fa intravedere il suo lato intrigante ad Antonella; svela il suo lato amaro a Lorenzo e Matteo; rivela il suo lato pericoloso e folle a Clara e, infine, palesa il suo lato magico ad Astarte e al Professore.

RECENSIONE

Ho amato questo libro in ogni sua parte, capitolo dopo capitolo. Antonella Salottolo, con un linguaggio schietto, semplice e accattivante, ha impostato il romanzo sotto forma di racconto di viaggio. Il viaggio in treno che la porta da Napoli, la sua città, a Padova è solo un pretesto per raccontare al lettore la triste e tragica storia di due famiglie e una casa editrice perduta.

Il viaggio di Antonella inizia subito dopo un evento molto caro alla sua famiglia, il “focarazzo” di Sant’Antonio, un rituale propiziatorio in cui viene acceso un grande falò considerato di buon auspicio per la vita nei campi, tra le cui fiamme i partecipanti possono gettare pensieri e racconti che verrano poi trascinati dal vento e ricordati in eterno.

Quale sarà il racconto che Antonella deciderà di affidare al suo “focazzaro”?

La storia prende piede proprio durante il sovracitato viaggio in treno. Tra gli strani personaggi che incontra tra uno scompartimento e l’altro. Tra questi Lorenzo Spaghini, un ragazzo in eterno movimento, sempre in viaggio, non solo perchè stimato critico gastronomico, ma soprattutto perchè affetto dalla sindrome di Wanderlust, incapace di restare nello stesso posto se non per pochissimi giorni. Nel raccontare delle sue vicissitudini, altro protagonista è Matteo Pestati, un amico fraterno per Lorenzo il quale, al suo contrario, soffre di agarofobia, paura degli spazi aperti, passa le sue giornate in casa, in preda ad un depressione eterna.

Ma cosa ha portato questi due ragazzi in tali condizioni di vita? Questo si chiede Antonella, sin quando, seguendo gli indizi disseminati da Lorenzo, scopre una storia tragica che coinvolge un numero di persone impressionante: i genitori di entrambe i ragazzi, la casa editrice Fantastimondo, dei nonni amorevoli e una strana insegnante.

Il romanzo si condisce di ulteriori racconti tratti dai libri che la casa editrice Fantastimondo aveva pubblicato prima di chiudere definitivamente: “Cosa mangiare e dove“, “Cappello delle fiabe e vento” e “Il diario di Clara“.

Proprio quest’ultimo è quello che mi coinvolto di più…se non scioccato. È dalla lettura di questo diario che noi lettori riusciremo a capire il vero senso della tragedia accorsa alle famiglie di Lorenzo e Matteo. non vi anticipo nulla ovviamente perchè è giusto che ne rimaniate stupiti almeno quanto me.

Ciò che posso dirvi è che a condire l’intero romanzo è un’unica parola magica, l’IMMAGINAZIONE, quello che porta la scrittrice a vivire sulla propria pelle miti e leggende, quello che porta nonno Umberto (il nonno di Lorenzo) a legare i bambini alla loro infanzia perduta dalla tragicità della vita, è quella che porta noi lettori a sentire questa storia e gustarla con la fantasia.

In fondo

Secondo Einstein, l’immaginazione è più importante della conoscenza. Effettivamente, non si tratta di una banale attività da bambini, bensì è la straordinaria capacità della mente di crea- re immagini insensate, ma anche verosimili. I più piccoli vivono in un mondo in cui fantasia e realtà s’intrecciano e confondono, vedono il mondo con occhi diversi da quelli degli adulti, vedono cose che per i grandi sono diventate invisibili.

BIOGRAFIA DELL’AUTRICE

Antonella Salottolo, nata nel 1984, vive a Napoli, dove lavora nell’ambito della comunicazione sul web. Laureata in filosofia si è specializzata nel marketing e si occupa principalmente di web copywriting. Scrive, infatti, testi per siti web, blog e social media, occupandosi di tutti i contenuti e le attività che possono essere utili per promuovere e far conoscere le aziende in rete. Amante del mare, dei viaggi, della buona tavola e della cultura orientale, in particolare del reiki, adora scrivere e aggiornarsi sull’evoluzione della comunicazione.
Ha scritto questo romanzo mentre era a riposo aspettando la nascita del suo amatissimo bimbo.

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