Buonasera Readers!

Stasera voglio rendervi partecipi della mia recensione del saggio di Samira Solimeno, ABITI…DA PAURA, edito dalla casa editrice Little Black Dress.

Abiti da paura (Cover)

TRAMA

GENERE: saggio breve/guida, cinema, moda
DATA DI USCITA: 13 luglio 2020

Gli abiti e gli accessori hanno un ruolo molto importante nelle opere del maestro del brivido Alfred Hitchcock, soprattutto nei personaggi femminili. Il periodo americano del regista comprende i suoi film più noti. Il colore ha permesso infatti di realizzare dei film più interessanti a livello stilistico rispetto alle possibilità date dal bianco e nero.

Dei trenta film del periodo americano, il saggio si concentra su nove titoli tra i più significativi. Di questi nove due sono in bianco e nero e sette a colori, mentre sei si avvalgono della stessa costumista: Edith Head, conosciuta da tutti come The Dress Doctor.

RECENSIONE

“Abiti…da paura”, diversamente da come possa far immaginare il titolo, non è un romanzo horror o un thriller, ma un esaustivo saggio sulla figura e i film del grande regista Alfred Hitchcock. Il periodo analizzato è quello dei film girati in America, quando il regista, già molto conoscoito in patria, era di origini inglesi, decise di immergersi nell’avventura hollywoodiana, dove conobbe fama e rispetto.

L’intento dell’autrice è quello di “comprendere il rapporto di Alfred Hitchcock con i costumi, il ruolo che essi ricoprono nei suoi film e la loro influenza sulla società contemporanea.” Tutto ciò è accuratamente descritto in questo piccolo ma prezioso saggio.

Il lettore viene così a conoscenza della figura complessa di questo regista, dalle fissazioni che hanno origine nella sua infanzia abbastanza turbolenta. I suoi film vengono studiati ed ideati dal regista con una precisione maniacale, a partire dalle protagoniste. Le sue “donne” non sono mai delle “mangia uomini”, non a caso sua “dea ispiratrice” è l’algida Grace Kelly, dotata di una bellezza unica e dal carattere intraprendente, caratteristica che l’attrice presentava sia nei ruoli che andava ad interpretare sia nella sua vita privata.

Figura fondamentale per la riuscita delle sceneggiature di Hitchcock fu la costumista Edith Head, meglio conosciuta con il nomignolo di The Dress Doctor, non a caso considerata ancora oggi come la miglior costumista del cinema americano. La Head fu l’unica ad accontentare le numerose richieste del regista e l’unica, bisogna dire, ad avere la sua stessa affinità. I costumi da lei ideati ben rappresentano le trame dei film, le singole azioni, tra suspense e colpi di scena. Il costume diviene protagonista della storia, nella storia.

Ho adorato questo saggio perchè è evidente la passione della Solimeno la quale, grazie alle sue ricerche approfondite ha saputo raccontare e descriveree al lettore non solo le modalità di lavoro del regista Hitchcock ma anche le sua incombrante personalità. E forse, bisogna sottolinearlo, fu proprio grazie alla sua caparbietà, alla sua ossessione per la perfezione, che ancora oggi i suoi film sono dei veri e propri capolavoro, lungi da essere surclassati.

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